ARCHITETTURA BIO-ECOLOGICA

Capita, nella nostra vita, che si incontrino delle persone, magari occasionalmente, le quali ti danno  degli spunti che ti fanno imboccare un percorso nuovo che te la cambia in meglio. Spesso si tratta di validi insegnanti incontrati nel proprio corso di studi, come fu per me con  i prof. Bonfanti e Rizza di lettere, o il prof. D’Angiolini di urbanistica alla Facoltà di Architettura. Fu dopo un incontro con un naturopata indicatomi da mio cognato Ezio, che scoprii e cominciai praticare non senza  fatica, ma con molta soddisfazione, insieme  a mia moglie Anna Maria, l’alimentazione vegetariana sin dalla metà degli anni 80, estesa anche ai nostri figli che sarebbero nati da li a poco tempo. Fu così quando trent’anni fa , mi telefonò  il collega Ermanno, che mi disse: «L’Istituto Uomo e Ambiente ha  presentato il primo corso di bio-architettura a Milano, al Palazzo delle Stelline. Mi sono meravigliato di non averti visto.» Sapeva del mio interesse per un’architettura fatta con materiali sani, sulla quale dovevo avergli fatto una testa tanta; da qui il suo stupore e il mio iscrivermi al corso per perfezionare un percorso di ricerca, sperimentazione e crescita che mi ha accompagnato per tutti gli anni a seguire.

La mia ricerca, fatta anche di quasi 20 anni di insegnamento, oltre che sui materiali e gli impianti sani, si è sviluppata su due discipline fondamentali come la Geobiologia e il Feng Shui, le quali più di ogni altra spiegano quanto noi siamo dipendenti dall’Ambiente, anche quello costruito, e quanto questo condizioni la nostra vita. I primi anni non furono facili in quanto la cosiddetta bio-architettura veniva snobbata dalla maggioranza dei nostri colleghi, e le persone non avevano ancora maturato quella sensibilità verso l’ambiente e la casa che ora è diventata fortunatamente più forte. L’urbanistica e l’architettura erano gravate da una presunta esigenza quantitativa, più che qualitativa, che dura tuttora, che lasciava poco spazio alla ricerca del sano e del bello. Pensare che già otre 40 anni fa, con il lavoro fatto alla Facoltà di Architettura di Milano, avevamo dimostrato che la Milano da 1.700.000 abitanti non aveva necessità di costruire nuove case, ma una grande necessità di ristrutturare e riqualificare il vecchio patrimonio edilizio, più che sufficiente alla richiesta abitativa di allora.

Da allora ad oggi, che abbiamo 400.000 abitanti in meno , la città non ha mai cessato di incrementare la cementificazione del territorio, che dura tutt’ora, in barba ad un dichiarato indice di edificabilità massima di 0,35 mq/mq. del PGT. Tornando alla difficoltà del cercare nuovi paradigmi per progettare e costruire case sane, con  gli esempi di «bio-case» che si potevano vedere allora realizzate, sembrava che il costruire sano si coniugasse bene solo con architetture, diciamo, un po’ «rustiche», fatte di pietra, mattoni, legno e calce naturale, immerse in ambienti verdi, in  situazioni abbastanza rare da trovare, dove il «sano» spesso si coniugava male con il «bello». Gli esempi  venivano quasi tutti dall’Austria, dalla Germania o dalla Svizzera, qualcuna dal Trentino ed erano difficilmente ripetibili in situazioni urbane come le nostre. Col tempo si imparò a coniugare i criteri bio-ecologici anche con le architetture urbane, soprattutto nel campo della riqualificazione degli edifici antichi o storici, che vedevano scarsa o nulla presenza di cemento, ferro e altri materiali poco idonei alla salubrità degli edifici e al benessere di chi li abita.

Oggi c’è una vasta scelta nel campo dei materiali naturali, sia per le strutture, dove il legno offre una grande versatilità, sia per i materiali leganti e intonaci, dove vi è una completa gamma di prodotti a base di calce autentica o argilla cruda, sia per i laterizi privi di scorie riciclate, sia per gli isolanti naturali (sughero, canapa, fibra di legno), sia infine per i materiali di rinforzo strutturale come la fibra di vetro e di carbonio combinati con calce naturale strutturale, per cui ci sono enormi possibilità per costruire sano, cioè senza ricorrere a materiali che, oltre a inquinare pesantemente l’ambiente per la loro produzione, sono una cambiale lasciata in carico a chi dovrà smaltire in futuro tutti questi prodotti di origine petrolchimica. Anche sul piano dell’impiantistica e delle energie rinnovabili sono stati fatti passi notevoli ed oggi siamo in grado di costruire case a impatto prossimo a zero sull’ambiente. Ricordo anche qui l’entusiasmo con cui, insieme a molti colleghi della Commissione Impronta Ecologica, lavorammo al Collegio Ingegneri e Architetti di Milano per istruire nel 2003 il primo convegno sulle energie rinnovabili, e sulla possibilità di costruire edifici energigeni anziché energivori.

La prima opportunità concreta in questo senso, mi è capitata con l’incarico di ristrutturare la Villa Monti degli anni ‘30, alla Maggiolina, nel 2006-2007. Una monumentale villa di quasi 2000 mq. dove ho potuto integrare geotermia, cioè captare calore dal sottosuolo con 19 sonde collocate nel grande giardino,  e fotovoltaico cioè produrre col sole l’energia elettrica necessaria ad alimentare le pompe di calore deputate alla climatizzazione degli ambienti e alla produzione di acqua calda sanitaria. Ciò con una schiera di pannelli fotovoltaici disposti a pettine sulla copertura piana della villa. Tornando agli inizi, ricordo che lo sconforto per la mancanza di riscontri professionali nel campo della bio-architettura, era ampiamente compensato dall’entusiasmo con cui scoprivo quali e quante fossero le relazioni energetiche, per la maggior parte invisibili, che ci legano alla Terra e al Cosmo, e quanto fosse importante capire che eravamo parte di un tutto strettamente interrelato. Entusiasmo che ti faceva sentire a posto con te stesso in quanto sapevi di poter operare per il benessere delle persone e dell’ambiente,  non solo per il tornaconto economico del tuo lavoro professionale di architetto.

Ricordo ancora lo stupore quando al bar delle Stelline, insieme ad altri colleghi, verificammo per la prima volta come si muovesse l’antenna in rame per rilevare le radianze telluriche della rete che prende il nome dal suo scopritore, il Dott. Hartmann. Ricordo ancora l’enorme interesse suscitato dallo scoprire l’esistenza delle onde di forma, che ritroviamo anche nella tradizione millenaria del Feng Shui,  studiate dai fisici francesi Chaumery e De Belizal. Analogo interesse mi suscitò lo studio del campo magnetico naturale terrestre, che condussi per oltre un anno, con rilevamenti multipli quotidiani, allo scopo di capirne l’andamento giornaliero, stagionale, annuale. Studio che mi consenti di comprendere come le strutture metalliche, gli impianti, le condutture idriche deprimono fortemente il campo magnetico naturale e di conseguenza il nostro star bene negli edifici. Ancora più interessanti furono i rilievi condotti sull’andamento del campo magnetico naturale nelle case, o sui terreni prima di edificare, per trovare la collocazione migliore delle camere da letto e dei letti, o dell’edificio.

Le camere da letto sono sicuramente i locali più importanti della casa: vi trascorriamo praticamente un terzo della nostra vita, in situazione in cui dobbiamo ricaricarci di energia per il giorno dopo. Per questo quando si progetta un’abitazione, o si viene chiamati a rilevare l’andamento delle energie in un’abitazione, si privilegiano le camere da letto. I primi tempi venivo chiamato spesso a fare rilevamenti di questo genere e ho avuto la soddisfazione di veder migliorare, con alcuni semplici consigli progettuali,  o di semplici spostamenti di arredi, le condizioni di vita di molte persone, nella loro casa. Ricordo la storia di un bimbo di pochi mesi che non dormiva nella sua culla e i genitori erano disperati, e temevano fosse l’influenza della vicina antenna RAI di corso Sempione. La realtà era molto più semplice, per fortuna. La testa del lettino era accostata ad una parete dell’appartamento limitrofo da cui provenivano forti campi elettromagnetici che «disturbavano» il bimbo, per cui bastò spostare il lettino sulla parete opposta, priva di impiantistica di sorta, e tutto andò a posto, con gran sollievo dei genitori.

Col tempo ho diradato notevolmente questi interventi sino ad azzerarli, perché non sempre i rimedi erano semplici e, in coscienza, non è facile dire a delle persone che abitano una casa, spesso conquistata con  risparmi familiari e fatica, che ci sono molte cose che non vanno e andrebbero rivisti impianti, arredi e quant’altro., col rischio di far star male le persone più per il pensiero che ci siano fonti di inquinamento che danneggiano, che non per il danno potenziale stesso. Ormai i tempi sono maturi perché uno possa ristrutturare e/o costruire case introducendo i criteri dell’architettura bio-ecologica nel suo «normale» lavoro di progettazione e direzione lavori, e fare quindi un lavoro preventivo, secondo il vecchia adagio che recita: «prevenire è meglio che curare». Purtroppo regna ancora molto scetticismo sui danni, ad esempio, procurati dall’inquinamento elettromagnetico, sui quali si è detto tutto e il contrario di tutto. Nel dubbio è bene che almeno in ciò che realizziamo noi costruendo o ristrutturando, si sia attenti a non procurare inquinamento in aggiunta a  quanto ne assorbiamo già dall’esterno (ripetitori radio, TV, telefonia; cabine di trasformazione, cavi di media-alta tensione anche interrati…..).

Vi è comunque la possibilità di schermare i nostri edifici, da buona parte delle radiazioni e.m. con pitture naturali a base di calce e grafite. Qui di seguito non metterò in particolare evidenza quelli che sono gli aspetti negativi delle energie patogene, naturali e/o artificiali, che possono affliggere l’ambiente, la casa e le persone, ma cercherò di evidenziare, unendo le conoscenze di Geobiologia e Feng Shui, quelle che sono le relazioni di carattere energetico che ci legano all’ambiente.

I due simboli principali delle due discipline: l’ottagono con i trigrammi per il Feng Shui  e il campo magnetico terrestre per la Geobiologia. In mezzo, il simbolo dell’uomo (croce) connesso tra Cielo e Terra. L’ottagono rappresenta le nove direzioni (quattro cardinali, 4 intermedie più il centro) nelle quali si sviluppano gli aspetti di mutamento ciclico dell’energia secondo il Feng Shui. Per la Geobiologia ho indicato il simbolo della Terra con l’andamento delle linee di forza del campo magnetico naturale, dove si  evidenzia come queste linee fuoriescano dal polo sud (carica positiva) e confluiscano al polo nord (carica negativa), alimentando gli organismi viventi. Ovviamente, il campo magnetico naturale terrestre, che era ben noto ai cinesi sin da qualche millennio A.C. non è l’unica forza con cui abbiamo a che fare in natura, ma sicuramente una delle più importanti. Unitamente al campo magnetico naturale, la Terra ha anche un campo elettrico, ad esempio, ed è anche questa un’energia indispensabile agli esseri viventi.

Il  FENG SHUI e la GEOBIOLOGIA  sono entrati nella nostra cultura a seguito dello svilupparsi dell' ARCHITETTURA BIO-ECOLOGICA,  nella seconda metà degli  anni ‘80. Consapevoli che il luogo e la casa debbono essere fonte di ben-essere per coloro che li vivono, sorse tra gli architetti l’esigenza di trovare nuovi paradigmi per dare un significato più profondo alla loro progettazione. E’ di quel periodo la scoperta della  «sick building syndrome», sindrome da edificio malato, che veniva dagli Stati Uniti, ed era legata al fatto di vivere in a difici alti, a strutture metalliche, con impiantistica esasperata.

Si riscoprì che l’architetto poteva/doveva essere medico della casa e dell’ambiente, per essere medico delle persone, andando oltre quello che era una progettazione meramente estetico-funzionale, rispettosa dei soli parametri edilizio-urbanistici, o del design più in voga.

Sinteticamente, alcuni degli argomenti principali trattati dalla Architettura bio-ecologica erano:

-Gli scambi energetici Terra-Cielo (Geobiologia), loro manifestazioni radianti e le implicazioni sulla salute della casa e dell’uomo

-Come studiare le energie del luogo e della casa per essere in armonia con l’ambiente e con le persone (Feng Shui)

-Il nostro rapporto con i materiali edilizi e studio dei materiali naturali per costruire edifici più sani

-Il nostro rapporto con gli impianti indoor e outdoor: inquinamento elettromagnetico e implicazioni sulla salute dell’uomo

-Il nostro rapporto con le forme e le energie di forma dell’architettura

-La bellezza e l’armonia come bisogni primari

Nel 1999  il Feng Shui era ormai di moda e se ne parlava ovunque,  la Rizzoli Editore mi commissionò un libro sull’argomento editato come Fratelli Fabbri e rieditato poi, nel 2007, con la rivista ASTRA. In questo libro ho cercato di legare le conoscenze di Feng Shui e Geobiologia.

Ciò che mi premeva far comprendere era che:

  1. Noi  siamo immersi in un campo-scambio di forze CIELO/TERRA in continua mutazione, e interagiamo con esso, con tutta la materia, vivente e  non, e con le «forme» che ci circondano.
  2. Tutta la materia è animata: da qui l’importanza dell’uso dei materiali, delle forme, dei colori, degli impianti nel nostro ruolo di modificatori dell’ambiente
  3. Quando manipoliamo la materia, manipoliamo l’energia, con tutti gli effetti conseguenti sull’uomo e sull’ambiente.

Cos’è il  FENG SHUI ( pronuncia feng sciuei)

FENG  significa letteralmente VENTO, inteso anche come SOFFIO, il soffio cosmico del drago che alimenta la vita sulla Terra e dentro di noi, ma anche il vento che sposta le nubi e genera la pioggia sulla Terra, dandole fertilità, quindi portando vita.

SHUI significa ACQUA, che alimenta la vita sulla Terra, sia sotto forma di pioggia, sia con i fiumi che distribuiscono il CH’I  sulla Terra, come i vasi sanguigni portano il nutrimento all’interno del  nostro corpo.

Come nel corpo umano, oltre al sangue, ci  sono i meridiani di energia secondo la Medicina Tradizionale Cinese, così sulla terra ci sono i corsi d’acqua e le correnti, i canali di energia, i soffi , che scorrono secondo le cosiddette «linee del drago».

Feng Shui si può definire come l’arte di progettare e adattare le residenze (dei vivi e dei defunti) per armonizzarle col soffio cosmico del Drago. Una mistica combinazione di filosofia, religione, astrologia, cosmologia, matematica e geografia.

 

Cos’è la GEOBIOLOGIA

Per alcuni è semplicemente una pseudo-scienza, spesso associata alla rabdomanzia. In realtà essa è una vera e propria  scienza che studia le emanazioni energetiche della Terra e del Cosmo e le interazioni con la vita dell’uomo. Un tempo si occupava  delle radianze naturali, oggi si deve occupare anche di quelle artificiali prodotte dall’attività antropica. Le sue origini sono antiche quanto quelle del Feng Shui; possiamo farle risalire agli Egizi, che conoscevano le onde di forma della piramide, ai Romani che praticavano l’epatoscopia, ai costruttori di cattedrali gotiche. Tra gli studiosi più conosciuti vi sono Blanche Merz dell’Università di Chardonne in Svizzzera, e il geobiologo francese Georges Prat. Da noi il prof. Arch. Nocola Limardo  che ha portato avanti studi col CNR e messo a punto apparecchiature e dispositivi di protezione contro le sempre crescenti radianze dannose per l’uomo.

Il Feng Shui e la Geobiologia, con impostazioni diverse,  cercano di chiarire quale sia la qualità dell’energia – il CH’I per il Feng Shui - che alimenta la vita sulla Terra e come si distribuisce su di essa.

Le due grandi polarità CIELO e TERRA, sono rappresentate simbolicamente dal cerchio (Cielo) e dal quadrato (Terra). Secondo la M.T.C. (Medicina Tradizionale Cinese) l’uomo, sede degli spiriti provenienti dal cielo (3 anime Han) che animano la sua esistenza fino in ogni piccola sua parte, ma che gode anche delle anime terrestri (7 Po), viene indicato con l’ottagono, che è l’approssimazione al cerchio del quadrato, ma è anche il simbolo delle 9 direzioni, dei 9 aspetti ciclici dell’energia.

-Filosofia del ritmo della vita

-Fine (esperienza) di vita: ricerca dell’armonia degli opposti (Yin e Yang)

-Semplicità per affrontare la complessità

-La Natura come regolatore di tutte le cose

-Uomo come mediatore tra i due grandi poteri (polarità): Cielo e Terra. Punto di mezzo  tra di essi, fisicamente, mentalmente e spiritualmente

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